La scelta delle musiche in chiesa: un racconto ironico

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L’emotività non è la miglior amica di una coppia di sposini! Questo perché, quando nei mesi dell’organizzazione del matrimonio fa capolino l’emotività, le scelte si fanno meno lucide e vengono dettate invece da sintomatologie tipo: pelle d’oca, blocco allo stomaco, occhi lucidi.

Io sono sempre stata una tipa emotiva per i matrimoni. Mi spiego meglio. Sono sempre stata del genere che se vado ad un matrimonio mi commuovo, se vedo un film in cui due si sposano la lacrimuccia fa capolino, se guardo i video di due sconosciuti che si sposano tiro su con il naso. Pensate che quando ho visto il matrimonio di Kate e William in televisione, ho avuto la sensazione che la gambe mi abbandonassero, perché mi sono immedesimata con la sposa!
Quando ho cominciato l’organizzazione delle mie nozze, con mia grande sorpresa, sono stata una roccia! Ho fatto le mie prime scelte con lucidità e determinazione. Sono sempre stata decisa, e non ho avuto indugi, per quanto riguardava le bomboniere, le partecipazioni, il vestito, il ristorante, la chiesa, etc.
La mia sicurezza ha iniziato a vacillare, quando ho scelto le musiche in chiesa. Non so, come possa essere accaduto, ma per la prima volta, una cosa che non volevo scegliere, per una spinta emotiva l’ho scelta comunque.

II giorno che abbiamo scelto le musiche in chiesa, me lo ricordo come fosse ieri, perché la mia decisione è stata di pancia. La chiesa ci aveva chiamato qualche giorno prima, per fissare un incontro con i musicisti. Io e il mio futuro marito, eravamo decisi solo per l’organo e non il soprano, era una decisione presa mesi prima, ed eravamo irremovibili su questo punto!
Quel giorno siamo arrivati un po’ prima e abbiamo assistito alla messa della giornata, dove guarda caso, c’erano tutti e due, organo e soprano, assistendo ad una performance live dei due.
Sentendoli dal vivo, la nostra decisione sembrava ancora più chiara, tanto che io e il mio futuro marito, ci siamo scambiati un dialogo tipo:
Io: Hai visto, amore abbiamo fatto bene, a venire un po’ prima perché così abbiamo la certezza matematica, che la voce non ci piace!
Lui: Sì hai ragione almeno così dopo non abbiamo dubbi!

Dopo un’ora di messa e di acuti, che ci hanno perforato le orecchie, è arrivato l’agognato momento dell’incontro con gli sposi.
Ci hanno fatto sedere dietro l’altare della chiesa, dove c’era la postazione organo, e ci hanno fatto sentire i principali brani che vengono svolti in un matrimonio.
Attaccano, con la marcia nuziale di Wagner, e la pelle d’oca fa capolino. Da lì capisco che sta succedendo qualche cosa che sino ad allora ero riuscita a tenere a bada: era in arrivo l’emotività!
Poi attaccano con l’Ave Maria di Schubert, cantata dal soprano, che qui manifesta una delicatezza che durante la messa non aveva assolutamente fatto percepire!
Lì, oltre alla pelle d’oca, è apparso un altro segnale: gli occhi lucidi. Non solo, la mia mente ha iniziato a figurarsi il mio matrimonio come un film.
Io che entro in chiesa con mio padre, che nel frattempo mi ha schiacciato il vestito. Noi che avanziamo per la navata e vedo il mio futuro marito commosso che mi guarda. Nel frattempo arrivo di fronte a lui e mi guarda, non capendo che mi deve alzare il velo … vabbé chi fa da sé fa per tre!
Insomma, mi figuro tutto il mio matrimonio, e dopo un po’ guardo il mio futuro marito, visibilmente colpito anche lui dalla performance live del soprano!
Alla fine che cosa abbiamo fatto? Abbiamo scelto anche la voce, come colonna sonora al nostro matrimonio! Spero solo che canti come ci ha fatto sentire alla prova e non come alla messa! Perché sennò il nostro matrimonio rimarrà negli annali!

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